La Direttiva NIS2 segna un nuovo e stringente standard europeo per la cyber-sicurezza aziendale e la protezione delle infrastrutture critiche. Questo articolo approfondisce l’impatto della normativa sulle imprese, i nuovi doveri per il management, i rischi di non conformità, le soluzioni assicurative più efficaci e il coinvolgimento dei consulenti nel nuovo scenario normativo.
Chi è coinvolto da NIS2: settori e criteri dimensionali
La Direttiva NIS2 non si applica indiscriminatamente, ma identifica categorie precise di soggetti obbligati a implementare rigorosi standard di sicurezza informatica.
Tra i destinatari principali della normativa figurano aziende e enti pubblici che operano in settori vitali per la collettività. Si tratta di realtà il cui corretto funzionamento è essenziale per l’economia, la salute e la sicurezza della società europea. Tali ambiti includono l’energia, i trasporti, le banche e la finanza, la sanità, le infrastrutture digitali e i servizi ICT, la produzione e distribuzione di prodotti chimici, la gestione delle acque e dei rifiuti e i servizi postali.
Oltre alla natura del settore, la NIS2 introduce anche un preciso criterio dimensionale per definire i soggetti coinvolti: in generale, sono interessate tutte le realtà con almeno 50 dipendenti oppure un fatturato annuo superiore a 10 milioni di euro. Questa doppia soglia fa sì che la normativa riguardi una platea molto ampia, andando oltre le grandi imprese per inglobare medio-piccole aziende che gestiscono attività critiche.
Non va trascurato, inoltre, che le catene di fornitura possono estendere l’obbligo anche a fornitori e partner che collaborano con le aziende “core”, alla luce della crescente interconnessione tra operatori nei settori vitali.
Principali settori interessati dalla NIS2:
- Energia
- Trasporti
- Banche e finanza
- Sanità e servizi ospedalieri
- Infrastrutture digitali e ICT
- Chimica, acque e rifiuti, servizi postali
In definitiva, la NIS2 allarga sensibilmente la platea delle organizzazioni tenute a investire in cyber-sicurezza, rendendo indispensabile un’attenta valutazione del proprio posizionamento rispetto alle nuove regole.
Obblighi e responsabilità del top management nella cybersecurity
La Direttiva NIS2 introduce un cambio di prospettiva: la sicurezza informatica diventa una responsabilità diretta, personale e non più delegabile del top management.
Uno degli elementi più innovativi della normativa è l’attribuzione di obblighi di vigilanza e controllo a carico degli organi di governance aziendale. Il management non può più considerare la cyber-sicurezza una questione puramente tecnica affidata ai reparti IT, ma deve occuparsene in modo attivo e strategico.
Le nuove responsabilità per il top management comprendono:
- Formazione del personale: ogni azienda è tenuta a garantire aggiornamenti continui su tematiche di sicurezza informatica, coinvolgendo attivamente tutti i livelli organizzativi.
- Analisi e gestione dei rischi: occorre mappare e valutare i rischi cyber propri e della catena di fornitura, adottando misure preventive sia tecniche sia organizzative.
- Gestione degli incidenti: in caso di violazioni o attacchi, la risposta deve essere tempestiva, comprensiva di comunicazione agli stakeholder interni ed esterni, compresi clienti, fornitori e autorità competenti.
- Valutazione dei fornitori: si richiede di verificare che tutta la supply chain sia coerente con gli stessi standard di sicurezza richiesti dalla NIS2.
In sostanza, i vertici aziendali non possono più ignorare né procrastinare le strategie di cyber-defence: devono farsi promotori di una cultura della sicurezza, assumendosi personalmente le conseguenze di eventuali omissioni o negligenze. Il controllo della conformità alle policy e alle procedure cyber, dunque, rappresenta oggi una delle principali responsabilità dirigenziali, da pianificare e monitorare con continuità.
Le sanzioni per la non conformità: rischi e conseguenze legali
NIS2 è una direttiva vincolante e introduce un regime sanzionatorio molto severo per chi omette o trascura le misure richieste, con impatti sia sul patrimonio aziendale sia sulla responsabilità personale dei manager.
Le sanzioni previste in caso di violazione sono state studiate per scoraggiare la sottovalutazione del rischio e assicurare una reale attenzione al tema della cyber-sicurezza. Le principali conseguenze della mancata conformità includono:
- Sanzioni amministrative fino a 10 milioni di euro, calibrate sulla gravità della violazione e sulla dimensione dell’azienda coinvolta.
- Responsabilità personale degli amministratori: i soci, gli azionisti, i creditori e i clienti danneggiati possono promuovere azioni legali contro i vertici aziendali inadempienti.
- Decadenza dall’incarico: in caso di gravi violazioni, è prevista la rimozione dei dirigenti responsabili.
Questo nuovo assetto normativo eleva la cyber-sicurezza a questione di governance e richiede un approccio operativo rigoroso, privo di zone grigie. L’accertamento delle responsabilità avviene a tutti i livelli, anche per omissione di controlli o di formazione adeguata. Ciò sollecita una trasformazione profonda nell’approccio strategico delle aziende, spingendo a investire non solo in tecnologie, ma anche in processi e cultura organizzativa.
La pressione normativa impone quindi alle imprese di dotarsi di sistemi solidi e di strumenti idonei a prevenire, rilevare e gestire le crisi cyber, oltre alla necessità di tutelare la dirigenza da rischi economici e reputazionali potenzialmente devastanti.
Soluzioni assicurative integrate: proteggere management e aziende
Per rispondere efficacemente alle nuove esposizioni al rischio, manager e imprese devono valutare strutture di protezione assicurativa integrate e specifiche per il contesto NIS2.
Oggi sono disponibili soluzioni assicurative di nuova generazione, pensate proprio per tutelare sia il management sia l’azienda dal punto di vista patrimoniale e della responsabilità civile. Le coperture D&O (Directors & Officers Liability) rappresentano una difesa fondamentale: proteggono i dirigenti dalle richieste risarcitorie legate alle loro funzioni e obblighi di vigilanza previsti dalla NIS2, senza limiti rispetto ai provvedimenti della direttiva.
Allo stesso tempo, le polizze Cyber si integrano con la D&O per garantire una copertura completa contro:
- Attacchi ransomware e interruzioni operative
- Costi di ripristino, comunicazioni e notifiche agli interessati
- Violazione di dati e sanzioni normative
- Assistenza di pronto intervento in italiano, h24
Prima di elencare le soluzioni più efficaci: la combinazione sinergica tra D&O e cyber insurance consente di affrontare con maggiore serenità il nuovo scenario normativo, coprendo sia le perdite economiche dirette sia quelle indirette e assicurando tutela legale tempestiva contro azioni di responsabilità personali.
Adottare un binomio strategico assicurativo permette non solo di proteggersi dalle conseguenze finanziarie e reputazionali degli incidenti, ma anche di rassicurare soci, clienti e partner sulla solidità dell’impianto di gestione del rischio aziendale.
Ruolo delle società di consulenza e coperture professionali nel nuovo scenario NIS2
Non solo le aziende direttamente soggette alla NIS2 sono coinvolte: anche le società di consulenza giocano un ruolo cruciale nell’attuazione della normativa.
In un contesto di crescente complessità dei rischi informatici, molte imprese si affidano a consulenti esterni - aziendali, informatici, legali e specializzati in IT & Media - per l’implementazione di adeguate strategie di cyber-sicurezza e per la verifica della conformità alla NIS2. In questo scenario, i consulenti sono chiamati a gestire progetti e servizi in modo rigoroso, garantendo di rispettare le best practice e le aspettative dei clienti soggetti alle nuove regole.
Proprio per tutelare i professionisti rispetto alle peculiari responsabilità che ricadono su di essi, esistono coperture assicurative disegnate per proteggere le società e i collaboratori dai rischi collegati a errori, omissioni o negligenze che potrebbero generare richieste risarcitorie da parte dei clienti.
Le coperture per i consulenti diventano così uno strumento essenziale non solo per gestire gli obblighi di compliance ma anche per salvaguardare la reputazione e la sostenibilità economica del proprio operato, in un quadro normativo che pone sempre più attenzione alla trasparenza e alla diligenza professionale.
Oltre a offrire garanzie patrimoniali in caso di contenziosi, queste polizze rafforzano la fiducia dei clienti nei servizi ricevuti, contribuendo a qualificare il valore del supporto consulenziale in uno scenario normativo in continua evoluzione.
In sintesi, la Direttiva NIS2 rappresenta una svolta per la cyber-sicurezza: impone nuovi obblighi, incentiva una governance consapevole e rafforza il bisogno di strumenti assicurativi e consulenziali di alto livello per gestire rischi sempre più complessi.
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